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A tu per tu

A tu per tu con i soci ASSIF

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“A tu per tu con il socio ASSIF” 

Dietro ad ogni socio ASSIF, c’è un fundraiser con tante storie da raccontare.

Lisa Vacca, referente del Gruppo Territoriale Veneto, appartiene a tre diverse regioni (Sardegna, Emilia e Veneto) e ha acquisito la saggezza dei luoghi in cui è stata. La sua laurea in psicologia ha fatto il resto. 

1. La professione di fundraiser, una scelta o un caso?

È stato il punto di arrivo (e ripartenza) del percorso che ho scelto di fare nel mondo del Terzo Settore dopo la laurea in psicologia. Non avevo idea di dove mi avrebbe portato e all’inizio non avrei mai pensato di fare la fundraiser, eppure eccomi qui!

2. Quali sono secondo te le skills più richieste nella professione di fundraiser?

È essenziale capire cosa vuole il direttivo di una organizzazione non profit! Che tu sia consulente o dipendente il primo ostacolo è capire cosa vogliono i vertici e condividere con loro il percorso che ci si propone di fare in modo che lo comprendano e lo sposino (con entusiasmo possibilmente). Tutti hanno bisogno di fondi, ma non tutti sanno cosa significhi fare veramente fundraising e la rivoluzione che porta dentro una onp. Se sei l’unico fundraiser in una situazione di “non consapevolezza” del fundraising nell’onp bisogna avere delle grandi capacità comunicative, essere molto assertivi ed entrare nel contempo in sintonia con chi decide. Se questo non succede, si rischia di essere isolati o allontanati. Come sappiamo, comunque, non tutte le onp sono pronte per fare fundraising e anche i fallimenti aiutano a crescere se ne comprendi le cause.

3. Quando sei entrato in contatto con Assif per la prima volta e cosa vuol dire per te far parte dell’Associazione Italiana Fundraiser?

Ho conosciuto ASSIF ad uno dei primi Festival del Fundraising e mi sono subito associata perché mi faceva sentire parte di un gruppo e questo mi aiutava nel mio lavoro solitario all’interno di una onp. Far parte di ASSIF ora significa dare un contributo concreto alla crescita della professione e avere l’occasione di incontrare tanti colleghi con cui scambiare esperienze che aiutano quotidianamente nel lavoro!

4. Che consigli daresti ad un giovane che vorrebbe intraprendere la carriera del fundraiser?

Tieniti aggiornato, non solo sul fundraising, ma anche su quello che succede intorno a te e all’organizzazione che segui. Cerca di lavorare al fianco di un senior fundraiser e “ruba con gli occhi”. Iscriviti ad ASSIF e partecipa ai gruppi territoriali: io ho trovato il mio primo vero lavoro come fundraiser così. Non sempre gli annunci di lavoro vengono pubblicati sui canali tradizionali; spesso, soprattutto in provincia, si usa il passaparola quindi più persone ti conoscono meglio è.

5. Dove porteresti a cena un major donor?

Dipende sempre dal major donor: se possibile a cena con i beneficiari, altrimenti in un ristorante sardo dopo una visita alla sede dell’onp o a un luogo dove opera.

6. Dì una cosa nel dialetto della tua regione a tutti i fundraiser?

Sono metà sarda, metà emiliana e metà veneta 😉 quindi propongo tre diversi “detti”:

  • La gosa dunadda è sempri ben azzittadda: i regali sono sempre benaccetti;
  • Prema te’, po’ I too, po’ chj’eter s’et po’o: prima tu, poi i tuoi, poi gli altri se puoi;
  • Saltare i fossi par longo (o par eòngo): saltare i fossi per la lunghezza(Fare cose impossibili! n.d.r.).

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A cura di Eleonora Mancinotti, socia ASSIF

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