Approfondimenti utili per coloro che praticano la professione o vorrebbero scoprire le opportunità del Fundraising .
“A tu per tu con il socio ASSIF”
Dietro ad ogni socio ASSIF, c’è un fundraiser con tante storie da raccontare e oggi tocca alla stupenda Nadia La Torre, la nuova referente di ASSIF Sicilia. Come la sua terra è solare, sempre sorridente e molto operativa. Fundraiser siciliani state attenti!
1. La professione di fundraiser, una scelta o un caso?
Una scelta avvenuta quasi per caso. Un giorno parlavo della mia vita lavorativa con l’amica Letizia Bucalo e le dicevo che avevo bisogno di cambiare aria, non avevo voglia di lavorare nelle industrie farmaceutiche e nelle farmacie come avevo fatto fino a quel momento. Lei mi disse ma tu sai che nel tempo libero hai fatto la fundraiser? La fun…che? E da lì tutto ebbe inizio.
2. Quali sono secondo te le skills più richieste nella professione di fundraiser?
Sicuramente è molto importante avere abilità informatiche ed essere un gran comunicatore ma nel mio caso le skills senza cui non avrei avuto dove andare sono state: capacità di costruire relazioni e competenze organizzative.
3. Quando sei entrato in contatto con Assif per la prima volta e cosa vuol dire per te far parte dell’Associazione Italiana Fundraiser?
Faccio parte di ASSIF dal 2017. Far parte di quest’associazione per chi svolge questa professione è fondamentale. Qui c’è la possibilità di confrontarsi con tanti colleghi, di migliorarsi sempre di più e soprattutto si trova tantissima forza nei momenti in cui magari le tue raccolte fondi non vanno proprio come vorresti.
4. Che consigli daresti ad un giovane che vorrebbe intraprendere la carriera del fundraising?
Tantissima pratica sicuramente, se si ha la fortuna come l’ho avuta al fianco di un fundraiser esperto, ma anche tanto studio. Grazie ad ASSIF si possono frequentare dei corsi validissimi e ampliare le proprie conoscenze sempre di più.
5. Dove porteresti a cena un major donor?
Sicuramente in uno dei tanti ristoranti sul mare che ci sono a Palermo, davanti a dell’ottimo cibo ed un panorama mozzafiato sono sicura che riuscirei ad ottenere ancora di più per l’associazione che tanto ci sta a cuore.
6. A causa dell’emergenza Coronavirus, abbiamo affrontato nuove sfide e grandi cambiamenti dal punto di vista professionale. Quali difficoltà hai riscontrato lavorando con le organizzazione del non profit e come hai affrontato questo periodo?
Io sono una consulente e spesso le organizzazioni che seguo mi hanno chiesto di organizzare degli eventi per raccogliere fondi. Ovviamente tutti gli eventi sono stati annullati. Riconvertire le raccolte fondi che solitamente facevano con gli eventi in altro non è stato semplicissimo soprattutto quando devi parlare ad un direttivo che non è proprio di larghe vedute.
7. Dì una cosa nel dialetto della tua regione a tutti i fundraiser?
Dissi lu surci a la nuci: dammi tempu chi ti perciu.
Disse il topo alla noce: dammi tempo che ti buco! Come un topo che per bucare una noce ha bisogno di tempo, nella vita spesso bisogna aver pazienza e non arrendersi mai, anche nelle situazioni più difficili, fino a quando non viene raggiunto l’obiettivo prefissato.
Approfondimenti utili per coloro che praticano la professione o vorrebbero scoprire le opportunità del Fundraising .
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